MADE IN ITALY
Un rimedio possibile
PERCHE'
Da molti anni, nonostante il susseguirsi di governi, che si ponevano come priorità, la soluzione dei problemi relativi alla protezione dei marchi e dei prodotti italiani, mai nulla è stato fatto, se non tentativi futili ed inutili, spesso finalizzati allo sperpero compiacente, che hanno contribuito non poco alla crisi, che oggi attraversa il nostro paese ed al danno economico rilevante, in taluni casi irreparabile, provocato alle nostre imprese.
Più recentemente, si è molto sentito discutere, della possibilità di porre blocchi o limitazioni alle importazioni, evidentemente supponendo, che i prodotti più economici, che invadono il nostro paese, fossero responsabili della perdita, che ogni giorno l'Italia paga, per la contraffazione delle proprie merci a livello globale, ma dazi, gabelle, blocchi e limitazioni, non hanno e non potranno, produrre risultati significativi o consistenti, perché impedire agli altri di produrre o di vendere, non è possibile, non è etico e certamente, non è il giusto modo di competere, inoltre, tali misure, non sarebbero di alcun giovamento per una economia, che basandosi sul desiderio estero di italianità, con le sue esportazioni, opera consistentemente, oltre i confini della nostra piccola nazione.
Il problema del MADE IN ITALY, è stato sempre affrontato in modo miope.
L'Italia manifatturiera, con il suo artigianato unico ed incommensurabile, legato alla cultura, alla storia ed alle tradizioni, ha sempre vantato una produzione di alto o altissimo livello, certo diversa, da quella molto più economica e maldestra della Cina o di altri paesi e l'errore che si commette più soventemente, è quello di volere raffrontarsi sul prezzo più che sulla qualità e l'unicità, lasciando indifesi da plagio prodotti impareggiabili ed inimitabili.
Un esempio per tutti può essere quello del riconosciuto re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, che nonostante le sue impareggiabili organolettiche e nutritive proprietà, si trova, per una questione di traduzione, ad essere sostituito, nell'immaginario collettivo e sulle tavole di tutto il mondo, dal "parmesan" prodotto dalla kraft e da molte altre aziende, che con l'Italia, nulla hanno a che vedere, danneggiando con tali derrate sicuramente più economiche e qualitativamente inferiori ed imparagonabili, oltre all'economia nazionale, anche l'immagine del prodotto stesso.
Questa fasulla competizione, per una falsa idea di posizionamento, spinge verso una flessione dei prezzi che a lungo andare, deve per forza di cose, danneggiare la perfetta realizzazione del prodotto di eccellenza, portandolo su di un piano più facilmente attaccabile dalle multinazionali, fino alla sua definitiva eliminazione.