Mozzarella
è uno dei prodotti più amati e invidiati del Made in Italy e per questo, troppo spesso vittima di illeciti.
Un danno per i consumatori e per le aziende che puntano sull’eccellenza
Amata da molti, come Plinio il Vecchio, che nel I dopo Cristo celebrò il laudatissimum caseum nella sua Naturalis Historia o anche come Bartolomeo Scappi, cuoco vaticano sotto i pontefici Pio IV e Pio V, che nel 500′ ne consigliò l’uso in cucina, è alla fine del Settecento che la mozzarella di bufala diventa un alimento diffuso, quando la famiglia reale di Napoli avvia un caseificio alla specifica produzione.
Ancora oggi a distanza di due secoli, gli italiani continuano ad apprezzare uno dei prodotti simbolo del Made in Italy. E non solo loro. Nel 2013 sono state prodotte 37mila tonnellate di mozzarella di bufala campana DOP. Il 73 per cento è finito sulle nostre tavole, il resto è stato venduto oltreconfine. Soprattutto in Francia, che importa il 22 per cento della quota.
Purtroppo però questo prodotto italiano, ambito ed invidiato, subisce inevitabilmente i danni legati a frodi e contraffazioni. Un problema in parte inevitabile per il fiore all’occhiello del nostro agroalimentare, eccellenza della filiera lattiero-casearia del Belpaese.